Lo spettacolo si tiene presso il Teatro Argentina dal 12 al 15 Ottobre tutte le sere alle 21.00. Il prezzo del biglietto è intorno ai 30€.
Tra «esportazione della democrazia», multiculturalismo, e politicamente
corretto, oggi esiste veramente la libertà di dire ciò che si vuole?
Personalità eclatante e al tempo stesso lontana dallo "star system",
Lloyd Newson pone a tutti questa domanda in "Can we talk about this?"
(Possiamo parlarne?): l'ultimo lavoro da lui creato con il suo
collettivo DV8 e che arriverà a Roma in prima nazionale.
Dai roghi in
piazza del libro "I versi satanici" di Salman Rushdie, all'omicidio del
regista Theo Van Gogh, fino ai fumetti su Maometto pubblicati in
Danimarca che crearono violenti disordini in varie parti del mondo e la
morte di una moltitudine di persone: ecco il punto di partenza di Newson
per elaborare il suo nuovo spettacolo che affronta alcune delle
tematiche più scottanti del nostro tempo, come le politiche
multiculturali , la censura sugli artisti, la libertà di stampa e di
espressione.
"We can talk about this?" segna anche un ulteriore
sviluppo di quel "Physical Theatre" (Teatro fisico), di cui il regista e
coreografo è uno degli esponenti di punta, verso un nuovo «stile
documentaristico». Nato in Australia a Melbourne nel 1957, in gioventù
ha danzato per un breve periodo nel New Zeland Ballet per poi
trasferirsi a Londra e frequentare la School of Contemporary Dance. Dopo
i fiammeggianti esordi nei primi anni '80 per lo Extemporary Dance
Theatre, nel 1986 è tra i fondatori di DV8 di cui da subito diventa
direttore: inizia così le sue ricerche coreografico-teatrali sui
comportamenti umani, che daranno vita a una serie di creazioni di grande
forza teatrale e di sicuro impatto sociale per le tematiche affrontate
con chiaro e perforante sguardo sulla realtà. "Enter Achilles", "The
cost of living" e "Just for show" -spettacoli ospitati dal Festival
Romaeuropa nelle edizioni 1998, 2003 e 2005)-, hanno mostrato al
pubblico capitolino la dirompente evoluzione di questo artista verso un
teatro-danza dove la parola ha acquistato peso accanto al corpo e al
movimento, aprendosi via via a un uso raffinato e tagliente della
tecnologia.
Proseguendo il lavoro iniziato con il precedente "To Be
Straight With You", in "Can we talk about this?", Newson stavolta
indirizza la verve tecnologica a realizzare lo "stile documentaristico",
in una continua e sorprendente interazione sulla scena tra i 10
interpreti/danzatori, e interviste realizzate ad hoc a scrittori,
artisti, politici, corredate da filmati d'archivio.
lunedì 10 ottobre 2011
CAN WE TALK ABOUT THIS? @Teatro Argentina
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Io pensavo di andarci Venerdì 14 qualcuno si vuole unire?
RispondiEliminaIo!!!
RispondiEliminaCosta tantino però...:(
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